A febbraio 2016 scrissi “La mano nera sulla città”, con la preziosa prefazione dell’amica Federica Sciarelli di Chi l’ha visto?: una pubblicazione pensata per sensibilizzare gli addetti del mondo dell’informazione circa il fenomeno della mafia nigeriana. La questione era semplice e, almeno per me e pochi altri, evidente: questa organizzazione criminale per quanto spietata e presente sul nostro territorio, era anche, allo stesso tempo, sottovalutata dall’opinione pubblica. Consapevole di ciò, da giornalista, non potevo che considerare questa una condizione di grande pericolo poiché sono sempre stato consapevole di un fatto: meno si parla di un fenomeno criminale esistente tanto più lo si rende forte.
Per questa ragione, dopo quattro anni, ho deciso di riportare sotto forma di articoli quel testo. A partire dalla prossima settimana pubblicherò sul mio sito, www.robertomirabile.it, i capitoli del libro, rivisti, aggiornati e approfonditi, mettendo a disposizione di tutti quelle pagine che contengono alcune informazioni utili e poco note sulla mafia nigeriana.
Capitolo dopo capitolo riassumerò fatti eclatanti di cronaca che vedono protagonisti alcuni membri della comunità nigeriana presente nel nostro Paese. Infatti, nonostante questa organizzazione criminale operi in Italia da quasi trent’anni, è finita solo negli ultimi tempi, anche a causa di crescenti e gravi episodi criminosi accaduti, sotto l’occhio attento e vigile degli organismi investigativi e della magistratura. Questo è importante da sottolineare perché, se c’è una cosa che ho capito in questi anni, nonostante noi italiani siamo molto bravi a sminuirci e, troppo spesso, cadiamo vittime di una certa esterofilia, il nostro paese ha una delle polizie migliori al mondo. Uomini e donne che servono lo Stato combattendo la criminalità senza sosta. Ma mentre loro fanno il proprio dovere, spesso a riflettori spenti (e con mezzi e compensi inadeguati, diciamolo!) anche noi cittadini abbiamo il dovere di fare la nostra parte.
Nel mio caso, come giornalista, la mia parte è quella di raccontare un’organizzazione che ha fondato la propria “fortuna” sul traffico di droga, sullo sfruttamento di donne e di bambine ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi. Un’organizzazione criminale che usa il machete per tagliare la gola ai propri nemici. Gente tanto brutale da non farsi scrupoli a torturare e amputare gli arti di un povero bambino innocente riducendolo, per i propri macabri “sacrifici”, ad un tronco umano. Dovete infatti sapere, prima di procedere con la lettura dei prossimi articoli, che questi criminali “catturano” i propri schiavi grazie ad un’arma potentissima, la magia nera; essi hanno infatti capito una cosa terribile: nessuna catena è tanto indistruttibile quanto quella capace di legarsi all’anima di un altro essere umano. Ma di tutti questi orrori, purtroppo reali e vicini a noi, parleremo più avanti.
Lunedì 2 marzo uscirà il primo articolo, quindi restate collegati.
P.S. Se riterrete ciò che leggerete preoccupante vi chiedo scusa ma il mio intento è proprio quello di sensibilizzarvi su questo fenomeno. Qualora aveste piacere potrete fare la vostra parte condividendo con quanti più amici, conoscenti o familiari, queste pagine. Tutti infatti devono sapere. Una sola persona in più consapevole sarà un risultato importantissimo e magari, un passo alla volta, potremo davvero accendere un riflettore sull’oscurità all’interno della quale si nasconde e prospera la mafia nigeriana.
Qualora poi foste a conoscenza di fatti o situazioni utili ad arricchire queste pagine potete scrivermi alla mail robertomirabile@robertomirabile.it.